Tutt* A-Congresso!

Care amiche e cari amici, lo sappiamo che il termine congresso sa di
polvere e proprio per questo lo vogliamo usare: una parola antica ed
evocativa che ha significato un momento di astrazione dal presente
segnando uno spartiacque simbolico tra differenti periodi di una
storia, sia essa politica o sociale. Esso è solo uno strumento per
fissare una tappa, una sistematizzazione di pratiche auspicabili.
Con questo spirito vogliamo indire una due giorni nella quale tutte le
persone di buona volontà si confronteranno sul tema ‘Auto
organizzazione e pratiche di democrazia diretta’. Forse anche queste
parole sono consunte ma non troviamo di meglio per esplorare le
infinite realtà milanesi che, senza essere eterodirette, si aggregano
intorno ad uno o più bisogni, attuando forme di partecipazione reale
nei momenti decisionali. Abbiamo deciso di usare formule abbastanza
generiche per cercare di essere al massimo inclusivi, convinti che sia
un momento nel quale tutti hanno da piangere e nessuno ha molto da
ridere. Sentiamo la necessità di trovarci assieme (ognuno con la
propria storia politica o religiosa) non per giudicare ma per trovare
assieme,   un ulteriore  impulso verso nuove forme condivise di
pratiche libertarie. Partendo proprio da Milano dove tutto sembra perso
e la vittoria del silenzio sembra completa. Appunto: SEMBRA, perché noi
siamo convinti del contrario, crediamo che molti semi stiano per
germogliare e che sia giunto il momento di smetterla di stare sulla
difensiva ma di avere l’arroganza del sogno, del passo rapido di chi
ragiona su come saremo in grado di costruire una città diversa, a costo
di passare per inveterati utopisti. E per perseguire questo obiettivo
non ci faremo ingabbiare dalle miserie del presente, da arcaiche
divisioni del passato; invece cercheremo le affinità, quello che
funziona e come si può sviluppare, chiunque lo proponga.
Con questo spirito vi invitiamo al Congresso, per aprire assieme una
piccola nuova storia proiettata su scenari metropolitani futuri ma che
si nutre delle quotidiane esperienze del presente.
In questa prospettiva vi sottoponiamo alcune domande che, a nostro
avviso, possono spiegare agli altri la vostra esperienza e possono
essere traccia di una riflessione comune sulla strada da costruire
assieme.

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