Luglio libertario…ci siamo!

Vi ricordate del congresso che c’è stato a inizio giugno? Quello sulle pratiche di autogestione eccetera eccetera? Ri-eccoci, siam di nuovo noi. E un po’ di altre persone che si sono aggiunte dopo aver partecipato alla prima manche di questo nuovo percorso. Non era una burla la nostra intenzione di andare avanti.

In realtà nel suo essere “nuovo” questo progetto è molto semplice, quasi banale: il mondo, la realtà che ci circorda è intollerabile; l’aria divenuta irrespirabile soffoca le menti e toglie la libertà non solo di espressione, non solo di pensiero ma la libertà di vivere, la libertà di essere (e di non essere come loro). Partendo da questo semplice presupposto e senza voler promettere a tutti i costi un mondo migliore fatto di pace e bene (questo compito lo lasciamo volentieri ad altri), abbiamo il bisogno quasi fisico di non stare a guardare, di non rimanere passivi di fronte a questo disastro. Però ci rendiamo anche conto che tutto ciò che già esiste a livello di protesta, di proposta alternativa, di “opposizione”/attivismo, di movimento di cui ciascuno di noi fa già parte (ognuno in maniera e in una realtà diversa) non basta, non ci basta. Si è visto dopo lo sgombero di Cox18, sembrava che una nuova era stesse per avere inizio: reti di solidarietà tra realtà, voglia di attivarsi contro ogni affronto, bisogno di ricominciare, rifare, reinventare…e poi molto di tutto ciò si è spento nella frustrazione più generale e nel ritornare a fare quello che si faceva prima.


Forse è arrivato il momento di fermarsi un attimo a parlare. Non per mettere in campo un’azione unica e unitaria, non per decidere una linea comune da seguire e inseguire, non per trovare delle verità assolute…vogliamo semplicemente poterci confrontare facendo cadere i tabù che ci opprimono, ribaltando gli ipse dixit che da troppo tempo non vengono rimessi in discussione e resi attuali in questo mondo in continuo cambiamento, risolvendo gli irrisolti che ci ottundono la mente.


Tutto questo in uno spirito libertario di riaffermazione innanzitutto della libertà di ciascuno di agire secondo la propria modalità e pensiero e di una necessità di riconoscere l’importanza della complementarietà delle pratiche, le quali non sono giuste o sbagliate de facto ma la loro efficacia sta nella determinazione delle proprie azioni e nella creatività da mettere in campo per trovare soluzioni nuove ed uscire dalla stagnazione di un “movimento” che troppo spesso è immobile.


Per questo invitiamo le persone, i singoli delle realtà, chiunque abbia voglia di mettersi in gioco con mente aperta a partecipare a questa 4 giorni di lavori, fermenti, suggestioni e anche festa; nell’ottica di costruire un percorso, con l’intento di andare avanti e ribaltare le carte in tavola!
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